Per ora non vi racconto di Leeds. Ho aspettato anni e posso farlo con calma accumulando foto e ricordando storie e informazioni. Ne ho parlato nel post precedente e direi che è arrivato il momento di parlarne ora.
I CANALI di navigazione.
Verso la metà del 1700 l’industria tessile e del carbone andavano a gonfie vele nel territorio britannico. Le risorse provenivano dall’entroterra con pastorizia e miniere sempre più sviluppate. Il regno unito comprende l’importanza dello spostamento delle merci e ricerca nuovi metodi per uno spostamento veloce e massivo sia in entrata che in uscita. A sostituire lo spostsamento via terra venne l’idea di sfruttare una delle risorse maggiormente presenti sul territorio. L’acqua. I fiumi Britannici hanno una portata tale da far navigare le barche, ma sono incostanti e mai lineari sia sul piano orizzontale che riguardante quello altitudinale. Fu così che l’inghilterra si prodigò alla costruzione dei canali necessari al trasporto di materiale.
Una delle tratte più importanti è proprio quella tra Leeds e Liverpool. Al contrario dei tempi attuali, dove è più il materiale importato che quello esportato, lo Yorkshire fu una vera e propria area produttiva per quanto riguarda il tessile. Oltre che produrre mediante la propria lana, le industrie erano così avanzate da poter permettersi le materie prime da altrove e confezionare qualsiasi tipo di tessuto. Inolte parliamo di un’area circoscritta da miniere di carbone, il carburante dell’industria paragonabile all’attuale petrolio. Lo Yorkshire ha da sempre avuto legami con il trasporto se si pensa che il porto di Whitby ha dato i natali a grandi navigatori come James Cook, ma la struttura della contea non ha mai permesso un rapido trasporto via terra. Inoltre le vie commerciali si precludevano solamente al mercato scandinavo/nord europeo. Occorreva un collegamento con il fiorente porto di Liverpool, porta dell’Atlantico. Un porto che crebbe a velocità elevate grazie alla sua apertura al mondo occidentale e per essere in perfetto centro con le correnti del golfo (ed era molto importante al tempo, dato che le navi andavano a vela).
In pochi anni il canale fu terminato rendendo possibile raggiungere le due città in un paio di giorni senza l’ausilio di trazione animale e trasportando tonnellate di materiale.
Il canale utilizza spesso il letto del fiume per proseguire la sua corsa, ma la parte navigabile è prsticamente esclusiva del canale. Ovviamente i livello del fiume e del canale sono completamente diversi e già da Granary Warfh (quartiere di Leeds) l’Aire ha una differenza di 5 metri rispetto al canale. La chiusa o sbarramento fu lo strumento scelto per evitare il livellamento del canale sull’intera tratta. Il sistema è semplice. La barca entra nella chiusa, si sbarra l’entrata a valle e si apre la chiusa a monte in maniera da alzare il livello dell’acqua. Viceversa per il senso opposto. Possono esseci più chiuse consecutive in modo da affrontare i forti cambi di pendenza.
Le imbarcazioni sono oblunghe di una misura quasi standard. Su ogni chiusa passa una barca alla volta e passano appena due imbarcazioni in sensi opposti lungo il canale.
Ogni città passata dal canale ha un piccolo porto dove le barche possono essere ormeggiate. Attualmente il canale non ha più alcun significato commerciale salvo qualche eccezione. Attualmente è un bacino idrico importante utile al controllo delle alluvioni e al flusso di irrigazione, ma viene usato a scopo ludico/turistico. I canali sono interamente percorribili a piedi o persino in bici e diventano vie perfettamente sicure per chi vuole percorrere lunghe tratte senza incontrare un auto. Inoltre le barche hanno mutato l’utilizzo, da trasporto merci a case galleggianti. Si può noleggiare una barca per solcare le acque dei canali britannici e allo stesso tempo dormire nella barca stessa. Una sorta di camperismo versione nautico. Capita spesso che all’arrivo della pensione, la gente lasci tutto per comprare una barca e godersi i viaggi su questi canali per il resto della vita. Mediante il sistema di canali si può raggiungere l’intera rete. L’importante è avere tempo. Semmai vedrete una di quelle imbarcazioni capirete perchè ci mettevano due giorni per fare 125 miglia.