[ITA] Cremona-Mantova

Il buongiorno si vede dal mattino e dopo aver salutato gli amici del Dordoni, partiamo per affrontare i primi metri. Veramente affrontiamo i primi 60 metri perché sfortunatamente Gabriella fora una ruota. L’unione fa la forza e con la confusione che ci contraddistingue sostituiamo la camera d’aria in mezzo al traffico di Cremona. Approfittando della confusione generale ne approfittiamo per scrivere due righe cartacee al caro Brescia, ospite nella casa circondariale di Piacenza, al quale porgiamo i nostri più cari saluti e un invito a resistere come lui fa sempre.

Ilviaggio prosegue lungo la rotta di Casalmaggiore. Le strade statali son strette per un gruppo di ciclisti come il nostro, quindi decidiamo di proseguire per le splendide ciclostrade dell’argine nord del Po, non prima di aver affrontato l’ennesima tappa al Bar, sogno di ristoro per alcuni di noi, i quali fanno carte false pur di fermarsi e consumare l’ennesimo caffè o birra. Questa tappa è però prolifica dal punto di vista delle informazioni stradali, dove ci propongono di proseguire per la ciclostrada a pochi kilometri più a Sud.

Rapidamente raggiungiamo Casalmaggiore cambiando un altra camera d’aria, quella di Alessia. Casamaggiore è una città gradevole, sempre all’interno del ducato dei Gonzaga, dunque lo stile è lo stesso delle grosse città limitrofe. Alcuni di noi si godono la piazza in attesa dei compagni più indietro che però per incomprensioni telefoniche si recano direttamente alla nostra tappa rifocillamento: Sabbioneta.

Il pranzo è preparato dalla nostra componente logistica, semrpre sul pezzo. Si termina in fretta in modo da lasciare decidere a tutti se riposare oppure visitare la caratteristica città dei Gonzaga. La città è avvolta da mura chemediante il perimetro forma una specie di stella. E’ una città fortemente voluta dai gonzaga nel 1500 come città prototipo. La città è “militare” ovvero a squadratura delle strade che la compongono rendendola ortogonale. Da menzionare la conoscenza di Cesare Auguso, arzillo “anziano” di Sabbioneta che ci accoglie nel suo atelier/abitazione/biblioteca e insieme al suo compare ci comincia a snocciolare i segreti e le peculiarità della città millantando un amore platonico tra lui e Marta Mazzotto e ostentando la sua cartina della cittadella vecchia, nulla a che vedere con le cartine dell’ufficio informazioni. Tentando di essere fedeli all’appuntamento per la partenza alle 15 cerchiamo di fconvincere Cesare a tgliare corto, ma è molto prolisso, divagante, ma capisce la nostra fretta e si congeda dicendo: “Se tornerete quì vi farò visitare Mantova aggratis, seduti qui, grazie a me e i miei libri, i migliori del mondo. I libri di storia”.

Poco da dichiarare per il rimanente tratto di strada. Ci pediamo nei zig zag di statali, piste ciclabili inesistenti senza mai dimenticare le tappe al bar, obbligatorie.

A Mantova ci accolgono gli amici dello spazio sociale Laboje. Il nome proviene da uno dei canti dei primi movimenti contadini nel 1870/80 attorna all’area del Mantovano/Cremonese. La parola significa “Sta Bollendo” similitudine di uno scoppio sociale in arrivo a causa delle pesanti repressioni alla richiesta dei diritti dei contadini.

Nel 2008 la prima esperienza di autogestione a Mantova. Due piccoli spazi in centro, creati grazie lla richiesta del corpo sociale proveniente dalle università con i vari movimenti studenteschi, e l’aggiunta del movimento anticapitalista cittadino e militanza femminista. Nel 2011 il recupero di una casa abbandonata poco fuori dal centro città. La presenza di un maggiore spazio da la possibilità di organizzare concerti iniziative culturali, presentazioni di libri L’assenza di centri sociali dal 94 creò la fisiologica richiesta di tali momenti di aggregazioni sociali. Da menzionare il venerdì della rete antirazzista, mediante progetti per richiedenti asilo; “non una di meno” monivimento femminista; movimento studentesco hsl. Adl cobas.E progetto futuro per un recupero di un terreno per la creazione di una cooperativa sociale “Arcadia” richiamando come utenza disoccupati, studenti, migranti.

La sera si affrontano argomenti di interesse al nostro movimento come il comitato contro l’inceneritore di Mantova, argomentando con dati tecnici e medici sulla necessità di una gestione piàù sostenibile dei rifiuti.

Il nostro Guido inoltre menziona un nuovo fronte caro al movimento, le rotte dei migranti passanti dalla Valsusa e il muro d’odio da parte delle istituzioni francesi on la complicità delle forze dell’ordine italiane.

2 Comments

  1. E anche stasera non posso esimermi dal fare i complimenti ai vostri eroici sellini che hanno sopportato l’ onere di sostenere i vostri preziosissimi fondo schiena.

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